Come ogni anno, le Istituzioni e il sistema mediatico si sono attivati per la rappresentazione della solita sceneggiata di circostanza. Ai massimi livelli istituzionali e politici, infatti, i burattini di turno, si sono battuti il petto solo per compiacere il pensiero main stream. Mai vista tanta ipocrisia!
Non fu solo Adolf Hitler il persecutore degli ebrei ma ben molto prima di lui, altri avevano compreso il potenziale eversivo di simile, avida genia. Vi invito a leggere la storia sulla deportazione degli ebrei a Babilonia da parte di Nabucodonosor e la cacciata degli ebrei dall’Egitto (V secolo A.C.). Nel Medio Evo, poi, in Spagna gli ebrei convertiti al cristianesimo su “suggerimento” peraltro assai convincente della santa inquisizione, erano chiamati “marranos” ossia…porci. Chissà perché poi, nel corso dei secoli, gli ebrei furono sempre confinati nei ghetti sia in Italia sia in Europa. In merito, vi invito a fare una breve ricerca sul Web. Gli ebrei sono stati e sono, molto abili nel maneggiare il denaro e qualcuno li autorizzò, assai incautamente, anche a fare dei prestiti. Il passo verso l’usura fu, quindi, assai rapido. Gli ebrei, grazie alla loro millenaria cultura e alla loro intraprendenza, hanno sempre vissuto e prodotto le loro immense fortune, sfruttando il lavoro e il sangue della povera gente. Qualcuno ha conto di ebrei che hanno lavorato nelle miniere di carbone, nelle cave di pietra, nelle ferriere o nelle piantagioni di cotone? Ovviamente no. Loro, in particolare oggigiorno, sono solo banchieri, imprenditori, parlamentari, editori, giornalisti e hanno ormai acquisito il controllo pressoché totale, del sistema mediatico mondiale. Con i loro soldi, manovrano a livello planetario, le lobbies che controllano, a loro volta, le principali banche e i più importanti settori produttivi.
Con tutto il rispetto per le immani sofferenze patite a seguito della loro persecuzione, mi permetto però, di fare qualche breve riflessione in merito. La retorica corrente ci parla di circa 6 milioni di ebrei uccisi nei campi di concentramento nazisti. Questa cifra sembra essere abbondantemente sovradimensionata. Sia chiaro, io non nego la spietata uccisione sistematica degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, ma non accetto che mi vengano imposti come veri dati che, in realtà, sono stati manipolati ad arte. Dove hanno preso questi dati gli ebrei? Dagli appunti di Adolf Hitler o dal diario di Anna Frank?
Perché, poi, si parla solo del genocidio degli Ebrei e mai del genocidio degli Armeni, del genocidio dei Nativi americani, del genocidio delle popolazioni Khmer nel sud est asiatico, del genocidio delle Popolazioni Palestinesi, Curde e Siriane? Perché?
Lo scorso 27 gennaio si è tenuta ad Auschwitz la giornata della memoria. Alla cerimonia è stato invitato tutto il mondo ma non è stata invitata la Russia, per via del suo attuale, diretto coinvolgimento nella guerra in Ucraina. Non so chi abbia preso questa meschina e misera decisione ma è palese che lo sgarbo indirizzato a Vladimir Putin è stato in realtà uno sgarbo rivolto a quei milioni (questi si veri) di soldati russi caduti su vari fronti della II Guerra Mondiale. Il 27 gennaio 1945 furono proprio i Russi che entrarono per primi nel lager di Auschwitz. Chi ha deciso di escludere dalla celebrazione il Popolo russo e le sue immani sofferenze patite nel corso della II Guerra Mondiale? Sarebbe assai utile, a questo punto, che la Russia aprisse ora i suoi archivi e fornisca la documentazione di ciò che ha realmente trovato quando è entrata in quel lager. Il tempo, comunque, è sempre galantuomo e le menzogne hanno sempre il fiato corto.
Il 27 gennaio scorso, tutta l’Europa ha voluto celebrare la memoria della Shoah ma contemporaneamente continua a rifornire di armi coloro che lo stesso Vladimir Putin ha definito gli eredi naturali del Terzo Reich. L’Ucraina, infatti, ha già da tempo fatto assurgere al ruolo di eroe nazionale, il suo concittadino Stepan Bandera, responsabile della deportazione e della uccisione di migliaia di ebrei ucraini. Bella coerenza!
Nota a margine.
Mio Padre, non era ebreo ma un semplice soldato italiano che sul fronte greco-albanese, fu catturato dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e deportato in Germania nel campo di sterminio di Bergen Belsen. Durante quel lungo periodo di detenzione, mia Madre provvide a spedirgli comunque alcuni pacchi contenenti generi di sostentamento e qualche sigaretta. Mio Padre ricevette tutti quei pacchi completamente integri e con il loro modesto, prezioso contenuto.
Aldo Rossi